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giovedì 6 settembre 2007

E' Morto Luciano Pavarotti

2007-09-06 12:53
SI E' SPENTO LUCIANO PAVAROTTI, LA LIRICA PIANGE IL SUO MAESTRO

E' morto Luciano Pavarotti. Le condizioni del tenore si erano ulteriormente aggravate nella notte. Il tenore, secondo le voci che si erano diffuse a Modena, gia' ieri sera aveva perso conoscenza. .Era malato di tumore al pancreas. La notizia della morte non e' stata ancora annunciata ufficialmente, ma e' trapelata da fonti ufficiose. Davanti alla villa del celebre tenore e' arrivata da poco un'automobile di onoranze funebri. Pavarotti, operato per tumore al pancreas l'anno scorso, aveva avuto un peggioramento mentre si trovava nella sua casa sulle colline di Pesaro e l'8 agosto era stato ricoverato con difficolta' respiratorie e febbre alta. Dopo la degenza, che si era prolungata piu' del previsto, era tornato a casa, ma a Modena, seguito dai medici del dipartimento di oncologia. I funerali si terranno sabato nella Cattedrale di Modena.


PAVAROTTI: FEBBRE ALTA, IN AGOSTO IL RICOVERO A MODENA

MODENA - Diciotto giorni di ricovero al Centro oncologico del Policlinico di Modena, in una stanza al terzo piano iperprotetta dalla security e inavvicinabile, se non dai familiari e da alcuni fra gli amici piu' stretti. Luciano Pavarotti era entrato in ospedale la sera dell'8 agosto per una febbre un po' troppo alta che lo aveva colpito mentre stava trascorrendo un periodo di riposo nella sua villa sulle colline di Pesaro, assieme alla moglie Nicoletta Mantovani e alla figlioletta Alice. Il tenore seguiva da mesi terapie, dopo il cancro al pancreas per il quale era stato operato nel 2006. Nel bollettino medico emesso all'indomani del ricovero si parlava di 'stato febbrile', ma gia' di 'condizioni soddisfacenti' e della possibilita' di dimissioni fin dai giorni immediatamente successivi. Nei giorni di degenza, secondo quanto filtrava all'esterno dell'ospedale, non aveva perso il buonumore. Oltre alle visite dei familiari (Nicoletta, spesso accompagnata da Alice, e le tre figlie avute dalla prima consorte Adua Veroni), anche quelle di amici come il rettore dell'Universita' di Modena e Reggio, Giancarlo Pellacani, suo vecchio compagno di studi, della soprano Mirella Freni e del prof.Luciano Bovicelli, direttore della clinica ginecologica e ostetrica del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, lo stesso che nel 2003 fece nascere Alice. ''L'ho trovato bene - aveva commentato Bovicelli un paio di giorni prima delle dimissioni - Luciano e' presente e lucido, con il problema polmonare risolto e una sintomatologia dolorosa dovuta soprattutto ai precedenti interventi alla colonna vertebrale, ma molto lucido''.

Tante anche le mail di auguri e di vicinanza giunte al Policlinico da parte dei suoi sostenitori da tutto il mondo. Alla vigilia di Ferragosto i medici - era stato riferito - avevano dato l'ok per le dimissioni, ma a quanto era stato fatto sapere era stato lo stesso 'Big Luciano' a scegliere di prolungare la degenza, perche' si sentiva piu' protetto in ospedale, dove poteva contare su un'assistenza qualificata e tempestiva. Il 20 agosto, poi, la Direzione generale del Policlinico aveva diffuso una nota per spiegare che il ricovero si sarebbe protratto per qualche giorno, per concludere una serie di accertamenti: ''Sulla base delle informazioni fornite dallo staff medico si informa che la permanenza in ospedale del maestro Pavarotti e' stata dettata, una volta superato l'evento febbrile che lo ha condotto a ricoverarsi, dall'opportunita' di effettuare ulteriori controlli relativi alla patologia di base, che si protrarranno ancora per alcuni giorni''. Cinque giorni dopo, sabato 25 agosto alle 6 del mattino (un orario scelto soprattutto per eludere gli obiettivi di macchine fotografiche e telecamere), le dimissioni e il ritorno nella sua villa di campagna a Santa Maria di Mugnano, alle porte di Modena, dove lo attendeva una stanza allestita per permettere un'assistenza continua. ''Il superamento delle cause di ricovero e la stabilizzazione del quadro clinico, consentiti dall'ottima assistenza terapeutica fornita dal personale medico-sanitario del Policlinico - spiegava una nota dell'Ausl - hanno reso possibile per il paziente di poter continuare la convalescenza nella serenita' dell'ambiente familiare'', ma sempre in stretta collaborazione con i medici del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia.


PAVAROTTI : CANCRO AL PANCREAS, LA DIAGNOSI NELL'ESTATE 2006

L'operazione a Luciano Pavarotti per un cancro al pancreas era stata resa nota il 7 luglio 2006 e risaliva a pochi giorni prima. Terri Robson, manager del tenore, aveva spiegato che l'artista stava apprestandosi a lasciare New York, dove risiedeva parte dell'anno in un appartamento in Central Park, per riprendere dalla Gran Bretagna il suo giro mondiale di addio alle scene, quando i medici gli hanno scoperto una massa maligna. ''Fortunatamente la massa ha potuto essere completamente rimossa chirurgicamente'', aveva aggiunto la Robson, secondo cui gia' nei giorni successivi all'intervento 'Big Luciano' si stava ''riprendendo bene''. Prima tappa della ripresa del grande 'World wide farewell tour' (partito nel 2004 in Giappone) doveva essere Glasgow, il 5 luglio, ma a fine giugno la manager aveva annunciato un rinvio dovuto a motivi di salute. Ancora guai con la schiena (un problema cronico per Pavarotti, cosi' come quelli alla schiena) e il sopraggiungere di un' infezione era stata la ragione addotta da Terri Robson, ma in realta' c' era stata un'analisi che non tornava, e che aveva consigliato nuovi accertamenti. Poi il nuovo ricovero e il trasferimento d'urgenza in sala operatoria. Gia' l'anno precedente Pavarotti aveva dovuto annullare sei concerti per motivi di salute: allora si era trattato di un problema alla schiena, che sembrava risolto da un intervento dal quale si era ripreso rapidamente. E nel luglio '98 il tenore aveva subito, sempre a New York, un massiccio intervento di ricostruzione dell'anca, seguito da mesi forzati di stop e di riabilitazione in Italia, con un'unica apparizione nell'ottobre di quell'anno allo stadio di Colonia per un concerto davanti a 18.000 persone.

Nel 2006, prima dell'operazione, l'artista modenese era riuscito a essere presente alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi invernali di Torino, a febbraio, come testimonial del made in Italy a fianco di Sofia Loren e della Ferrari. Aveva ricevuto anche la cittadinanza onoraria di Sarajevo, grata al suo impegno a favore dei bambini vittime della guerra in Bosnia con il ' Pavarotti & Friends'. Anche nel '98, come otto anni dopo, fin dalle settimane successive all'operazione per il cancro al pancreas, il Maestro aveva scelto di trascorrere i mesi estivi della convalescenza nella sua villa nel pesarese, in un luogo appartato su una collina sovrastante Baia Flaminia, da sempre rifugio prediletto. Dopo l'ultimo intervento 'Big Luciano' ha avuto accanto la moglie Nicoletta Mantovani e la figlioletta della coppia, Alice, ma anche le tre figlie avute dal primo matrimonio con Adua Veroni, e ha ricevuto costantemente le visite di amici e colleghi illustri, come Placido Domingo e il leader degli U2, Bono Vox. Nel 'buen retiro' marchigiano Pavarotti
continuava a tenere lezioni di canto con alcuni allievi, giocava a carte con gli amici piu' cari, viveva - anche se costretto a muoversi in carrozzina, e visibilmente dimagrito - lunghi di momenti di serenita' e di tranquillita' con la famiglia. Proprio a Pesaro lo aveva colpito la febbre alta che l'8 agosto scorso aveva consigliato il rientro a Modena e il ricovero per accertamenti al Centro Oncologico del Policlinico. Poi, il 25 agosto, le dimissioni e il ritorno per la convalescenza nella sua casa alle porte della citta' emiliana.

PAVAROTTI: IL TENORE PIU' FAMOSO DEGLI ULTIMI 30 ANNI

ROMA - Luciano Pavarotti , 71 anni (nato a Modena il 12 ottobre 1935), e' il tenore piu' famoso degli ultimi trent'anni. Figlio di un fornaio dell'esercito, appassionato di canto, Luciano, studia con il tenore Arrigo Pola e il Maestro Ettore Campogalliani. Debutta il 29 aprile 1961, nel ruolo di Rodolfo in La Boheme, all'Opera di Reggio Emilia. Negli Stati Uniti trionfa nel febbraio 1965, a Miami, con Joan Sutherland, nella Lucia di Lammermoor. Ma l'exploit arriva il 17 febbraio 1972, al Metropolitan di New York, dove nella Fille du Régiment di Donizetti manda in visibilio il pubblico con nove Do di petto perfetti. | suo il record di 17 chiamate ed ovazioni al sipario. Da allora il suo nome e' noto al grande pubblico grazie anche alla tv. Negli anni '90, Pavarotti cura molto i concerti all'aperto, che si rivelano grandi successi. Ad Hyde Park a Londra attira oltre 150.000 persone. Nel giugno 1993, in piu' di 500.000 si accalcano in Central Park (New York), mentre in milioni lo seguivano in tv. A settembre dello stesso anno, all'ombra della Torre Eiffel, canta per circa 300.000 persone. Tra i piu' famosi, i concerti dei Tre Tenori con Plácido Domingo e José Carreras. Ma e' intensa anche l'attivita' di organizzatore del ' Pavarotti and friends', col quale riunisce nella sua citta' natale, a scopo di beneficenza, le star del pop internazionale.

UNA VITA PER LA MUSICA E' SPESA MERAVIGLIOSAMENTE

"Penso che una vita per la musica sia un'esistenza spesa meravigliosamente ed è questo a cui ho dedicato la mia vita". Queste le parole di Luciano Pavarotti che il manager del tenore Terri Robson riporta nel comunicato ufficiale che ne rende nota la morte. Pavarotti - ha reso noto ancora Robson - aveva al suo fianco la moglie Nicoletta e i figli Lorenza, Cristina, Giuliana e Alice. Il Maestro ha combattuto "una lunga, dura battaglia contro il tumore al pancreas" che infine ha prevalso. Fino all'ultimo, così come aveva vissuto e lavorato, è rimasto ottimista. L'ultima apparizione di Big Luciano era stato il 'Nessun dorma' cantato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali a Torino nel febbraio dello scorso anno, mentre il suo ultimo concerto si è svolto a Taipei nel dicembre 2005. Nei mesi precedenti, aveva tenuto concerti in America centrale e in Sudamerica, negli Usa, in Spagna, in Francia, in Grecia, a Cipro, in Croazia, in Giappone,in Cina, in Russia, nella Repubblica Ceca, in Sud Africa, in Australia e in Nuova Zelanda. Due anni fa il Maestro aveva avviato un'Accademia per giovani talenti a Modena, seguendo personalmente un piccolo gruppo di studenti. E fino a poche settimane prima della sua morte, ha passato molte ore ogni giorno insegnando ai suo allievi nella villa estiva di Pesaro. Aveva anche programmato - ha detto ancora Robson - di registrare una raccolta completa di canzoni sacre e di rivelare gli sviluppi finali del Pavarotti International Voice Competition. Lungo tutta la sua malattia, è stato sostenuto - ha sottolineato Robson - dalla "devozione e dall'amore" della moglie Nicoletta e dalla figlia Alice, così come dai altri tre figli avuti dal primo matrimonio, Lorenza, Cristina e Giuliana."E' rimasto ottimista e fiducioso sul fatto di sconfiggere la malattia e determinato a ritornare sul palcoscenico per completare il suo Worldwide Farewell che aveva dovuto lasciare a metà a New York nel luglio del 2006 a causa della sua malattia.

PLACIDO DOMINGO; AMAVO SUO HUMOR, SUA VOCE DIVINA

"Ho sempre ammirato la sua voce divina... amavo il suo sense of humor": questo il commento di Placido Domingo alla notizia della morte, la notte scorsa, di Luciano Pavarotti, con il quale ha tante volte cantato nei concerti dei 'Tre Tenori'. Lo ha detto il sito internet di Rai News 24, citando un comunicato del tenore spagnolo. "Ho sempre ammirato la sua voce divina, dal timbro inconfondibile, dalla completa estensione vocale", ha detto Domingo nel comunicato diffuso da Los Angeles. "Amavo il suo meraviglioso sense of humor e in diverse occasioni nei nostro concerti con José Carreras dimenticavo che stavamo esibendoci davanti a un pubblico pagante, perché ci divertivamo troppo tra noi". I concerti dei Tre Tenori erano tenuti da Pavarotti, Domingo e Carreras.

IL MEDICO, COSCIENTE SITUAZIONE MA MOLTO SERENO

"Luciano Pavarotti è sempre stato molto cosciente della situazione, ha sempre cercato di combattere questa malattia ed è stato molto, molto presente e cosciente di quello che succedeva, ma molto sereno". Questa la testimonianza - raccolta da SkyTg24 - del dottor Antonio Frassoldati, componente dell'equipe del Dipartimento di oncologia del Policlinico modenese che ha assistito il tenore. "Abbiamo seguito Pavarotti con l'assistenza domiciliare anche negli ultimi giorni, poi le condizioni si sono progressivamente aggravate, fino a questa mattina", ha aggiunto il medico, confermando che l'artista era attorniato nella sua villa modenese dai familiari, "che lo hanno seguito con estrema attenzione fino alla fine. Sia Nicoletta che le figlie gli sono sempre state vicine". "Di Pavarotti - ha detto ancora Frassoldati - mi ha colpito il suo carattere, la sua voglia di vivere e di essere sempre presente in tutte le decisioni".



Fonte Ansa

martedì 4 settembre 2007

L'Arena fa i bilanci

Questa stagione è andata economicamente bene, portando nelle casse della Fondazione complessivamente 28 milioni di euro (850.000 euro solo nell'ultima Aida del 1 settembre).
Che dire, un bel risultato frutto anche di un intensa campagna pubblicitaria e mediatica.
Vedi:
http://www.arena.it/ita/arenaita.urd/portal.show?c=277
http://www.arena.it/ita/arenaita.urd/portal.show?c=49


Ma si sa, senza NOI COMPARSE il Festival non esiste. Questo successo è anche nostro ! ! Godiamocelo !

Spero di rivedervi tutti l'anno prossimo, è stata la stagione che mi è piaciuta di più in assoluto.
Spero che ognuno di voi porti sempre con sè un' immagine emozionante di questa stagione.
Io porterò con me fra le tante l'immagine vista dal palco del pubblico entusiasta che applaude dopo il Trionfo , fra i sorrisi le urla e le luci fioche delle candeline, e ogni volta mi ricorderà che c'ero anche io su quel palco, CON TUTTI VOI.

Alla prossima avventura,
Fabio

lunedì 3 settembre 2007

INTERVISTA A DANIELE SILVESTRI BAND








L’APPUNTAMENTO CON DANIELE SILVESTRI PER L’INTERVISTA ERA Già STATO FISSATO DA QUALCHE GIORNO, PRESSO UN ALBERGO DI BOSCOCHIESANUOVA, VERONA, PRIMA DEL CONCERTO DI IERI 2 SETTEMBRE. IN SELLA AL MIO SCUDIERO A DUE RUOTE SONO PARTITO DA SOLO. LUANA DICEVA CHE C’ERA FREDDO.
ALL’ARRIVO NELLA RECEPTION, FATTO UN PRIMO SALUTO, SILVESTRI MI PUNTUALIZZA CHE DOVREMO FARE + TARDI, CHE AVEVA UN’ALTRA URGENZA PIù IMPELLENTE: TROVARE UNA TELEVISIONE CON IMPIANTO SATELLITARE PER VEDERE LA PARTITA DELA ROMA! SORRIDO E MI AGGREGO ALLA SUA BAND.
DOPO DIECI MINUTI, DI VANI TENTATIVI E RICERCHE, GETTANO LA SPUGNA. LE TELEVISONI NELLE STANZE PRENDONO A MALA PENA LA RAI. NELLO SCONFORTO + TOTALE, SI SDRAIANO SUI LETTI E MI CHIEDONO DI SVEGLIARLI ALLE 18-10, GIUSTO IN TEMPO PER FARE LA PROVA DEGLI STRUMENTI.
SILVESTRI SI CHIUDE IN STANZA DA SOLO. IO MI ACCOMODO A FARE QUATTRO CHIACCHIERE CON IL BATTERISTA E QUANDO MI RENDO CONTO CHE NON RIESCE A TENERE GLI OCCHI APERTI, MI CONGEDO CHIUDENDO LA PORTA PIANO PIANO.
MI AVEVA APPENA FINITO DI RACCONTARE CHE VENIVANO DA TRE GIORNI DI TOUR DE FORCE INCREDIBILI.
SVEGLIATI AL TELEFONO TUTTI QUANTI, LI INCONTRO SUL PALCO DEL CONCERTO, MENTRE STANNO FACENDO LE PROVE. UN’ORA CIRCA DI MUSICA CHE FA PRESAGIRE UNA GRANDE SERATA.
QUINDICI MINUTI PRIMA DELL’INIZIO DELLO SPETTACOLO, RIESCO A FERMARMI AL TAVOLO CON DANIELE, DAVANTI AD UNA BOTTIGLIA DEL SOLITO BRACHETTO, PATATE, PANINI E GNOCCHI.
COMINCIAMO.

NOME: DANIELE
COGNOME: SILVESTRI
NATO A ROMA
IL 18/8/1968
PROFESSIONE: MUSICISTA

IL PRIMO STRUMENTO CHE HAI INIZIATO A SUONARE: ‘’IL PIANO FORTE, DAI 7 AI 13 ANNI. ADORAVO ESERCITARMI CON LA MUSICA DI DVORAK. POI A 14 ANNI MI SONO ACCORTO CHE PER TIRARE FUORI QUELLO CHE AVEVO DENTRO ERA MEGLIO LA CHITARRA, OLTRE CHE AD ESSERE + COMODA…’’.
CHI TI HA INFLUENZATO FIN DAGLI INIZI?: ‘’SICURAMENTE BENNATO. POI MOLTO CONTE E AD UN CERTO PUNTO I BEATLES. LE MIE PRIME COMPOSIZIONI LE HO FATTE A 14 ANNI. NON MI SONO + FERMATO’’.
SOLO MUSICA NELLA TUA VITA?: ‘’NO, A QUEI TEMPI FACEVO MOLTA CORSA, SOGNAVO DI DIVENTARE UNO ALLA SEBASTIAN COE E STEVE OVETT. INVECE MI SONO RIDOTTO A CANTARE’’.
CINEMA?: ‘’BHè SI, QUELLO DOPO. E ANCHE ADESSO. HO FATTO QUALCHE COLONNA SONORA. ULTIMAMENTE HO INSERITO ALCUNI MIEI PEZZI NEL ‘’NOTTURNO BUS’’ DI DAVIDE MARENGO, CON CUI ABBIAMO VINTO IL DAVID DI DONATELLO. POI PROSSIMAMENTE FARò LA COLONNA SONORA DI UN FILM DEGLI STESSI SCENEGGIATORI DI ‘’NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI’’, MA NON CHIEDERMI CHI è IL REGISTA PER FAVORE…’’.
CHI è IL REGISTA?: ‘’NON TI RICORDAVO COSì SIMPATICO!’’.
CON CHI TI PIACEREBBE DUETTARE?: ‘’SICURAMENTE CON CAPAREZZA’’.
QUANDO COMPONI PARTI DALLA MUSICA O DAL TESTO?: ‘’NON HO UNA REGOLA. DIPENDE DALL’ISPIRAZIONE. ALCUNE VOLTE SCRIVO UN TESTO E LO MUSICO SUBITO. POI MAGARI CAMBIO COMPLETAMENTE MUSICA. COSì è CAPITATO CHE ALCUNI TESTI HANNO AVUTO + MUSICHE PRIMA DI DIVENTARE CANZONE. E MAGARI QUELLE SCARTATE SONO DIVENTATE UNA CANZONE CON UN ALTRO TESTO SCRITTO DOPO. NON SO SE MI SONO SPIEGATO…’’.
FORSE SI. HAI DUE FIGLI, COME LI VEDI DA GRANDI: ‘’NON LI VEDO. FARANNO LA LORO STRADA. OGGI SONO SPESSO CON ME E PER LORO IL MIO LAVORO, LA SALA DI INCISIONE, I MIEI STRUMENTI, SONO UN PARCO GIOCHI CON CUI DIVERTIRSI. POTREBBE ESSERE UNO STIMOLO, MA PER ORA è PRESTO DA DIRE. HANNO 4 E 5 ANNI’’.
UN ALTRO SETTORE DELLO SPETTACOLO CHE TI PIACE: ‘’IL TEATRO. IL MIO PRIMO AMORE. SONO CRESCIUTO IN QUELL’AMBIENTE. LE MIE PRIME MUSICHE SONO STATE PER OPERE TEATRALI’’.
COSA FARESTI SE TU FOSSI AL POTERE, UNA COSA SOLA, COSì AL VOLO: ‘’MI PREOCCUPA IL PROBLEMA DELL’ACQUA. C’è UNO SFRUTTAMENTO ECONOMICO DI QUESTA RISORSA CHE è SPAVENTOSO. SE POI LA PRIVATIZZANO SARà DAVVERO UNA GRANDE INGIUSTIZIA. MA NON SAREBBE L’ULTIMA CHE CI TOCCA SUBIRE’’.
DIMMI LA PRIMA NOTIZIA CHE VORRESTI SENTIRE AL TELEGIORNALE DI DOMANI: ‘’BUSH CHE DICE CHE è STANCO. DI SCUSARLO TANTO, MA CHE DEL MEDIO ORIENTE LUI NON RIESCE + AD OCCUPARSI’’.
QUANTI PEZZI SUONERETE QUESTA SERA? ‘’NON SO. RAGAZZI –RIVOLTO ALLA BAND– QUANTI NE FACCIAMO STASERA?’’ .
IL CHITARRISTA DICE 32. IL BATTERISTA 13. IL BASSISTA 8. IL TASTIERISTA 20/25.
‘’MI SA CHE è MEGLIO COMINCIARE’’.
BUON CONCERTO.

ALLA CHITARRA: MAURIZIO FILARDO.
ALLA BATTERIA: PIERO MONTERISI.
ALLE TASTIERE: GIANLUCA MISITI.
AL BASSO: GABRIELE LAZZAROTTI.
ALLA VOCE E STRUMENTI VARI: DANIELE SILVSTRI

DAVANTI A CIRCA 3000 SPETTATORI INIZIA CON ‘’MARZO 3039’’. POI A SEGUIRE ‘’IL MIO NEMICO’’ E UNA FILA DI PEZZI CHE IL PUBBLICO ORMAI SA A MEMORIA. COL ‘’TANGO DELLA DOCCIA’’, SPINTO DA UN ARRANGIAMENTO +SPAGNOLEGGIANTE DEL PEZZO ORIGINALE, COMINCIA A FARE CALDO. POI ‘’GINO E L’ALFETTA’’, ‘’SALIRò’’, ‘’MANIFESTO’’, SCATENANO LE DANZE ANCHE DEI MENO ATTIVI, SUPPORTATI DA NUOVI ARRANGIAMENTI REMIX, DA FARE INVIDIA ANCHE AL MIGLIOR C.COCCOLUTO. FATTO QUESTO, CON MODO E SIMPATIA FANNO TUTTI I LORO SALUTI E SE NE VANNO.
QUANDO I GIOCHI SEMBRANO FINITI, IMPIETOSITI DA SOLITI CALCOLATI INVITI AD USCIRE, DANIELE E LA SUA BAND TORNA SUL PALCO E INFILA UNO DIETRO L’ALTRO ‘’ARIA’’, ‘’LUOMO COL MEGAFONO’’ E ‘’COHIBA’’. MA IL VERO FINALE INCANDESCENTE è QUANDO A DIECI MANI INIZIANO A SUONARE LA BATTERIA TUTT'INSIEME, PER CIRCA 5 MINUTI. L’ENERGIA SPRIGIONATA FA TREMARE I TETTI DI METà LESSINI. E ALL’ULTIMO GRIDO DI ‘’AIUTO, LASCIATEMI STARE’’ DELL POVERO STRUMENTO ABUSATO, LO SPETTACOLO FINISCE DAVVERO.
E LUANA, IL FREDDO NON SI è NEANCHE SENTITO.
QUESTO CONCERTO NON ANDAVA PERSO. SARà PER LA PROSSIMA VOLTA.
E LA ROMA HA VINTO ANCORA.